Tercas: si muove la grande finanza, arriva Intesa? Russo e Marconi, addio Caripe

TERAMO – La giornata che la Banca Tercas temeva maggiormente, dopo il commissariamento da parte di Bankitalia, era quella di oggi. Alla riapertura delle filiali dopo il terremoto di venerdì pomeriggio, ci si chiedeva cosa avrebbero fatto i risparmiatori, la clientela più preoccupata, quella sensibile alle voci e alle… svolte. Ebbene, tutto è filato liscio. Senza particolari affanni o senza particolari segnali di sofferenza e timori. In cncreto, non ci sono state richieste di spostamento di conti o di chiusure, quanto molte domande e richieste di informazioni, soprattutto nelle filiali del capoluogo. Dunque esame superato al momento.

Indiscrezioni sui movimenti della grande finanza italiana su Tercas. La rivista specializzata Milano Finanza, nella sua odierna edizione on-line, che ha un preciso polso della situazione dei mercati e del mondo delle grandi banche italiane, già fornisce le prime indiscrezioni su quello che il commissariamento potrebbe far pensare ai più: l’autonomia della Tercas è a rischio. E’ fuori discussione che un istituto così solido e importante nel settore delle medio-piccole banche, attualmente senza governance o, meglio, con la governance spazzata via… per decreto, faccia gola a molti. Soprattutto a chi è giù presente sul mercato nelle regioni dove la Tercas ha grande influenza. E così MF disegna uno scenario non tanto futuribile: Intesa Sanpaolo sarebbe il più probabile acquirente. Secondo Milano Finanza lo è per almeno tre motivi: dimensioni, posizionamento geografico e "track record". Gli esperti riferendo soprattutto dell’accantonamento su crediti da 29 a 77 milioni operato dalla Tercas nel bilancio 2011, sottolinea come oltre a Intesa (che ha 90 sportelli in Abruzzo), anche Montepaschi (60 sportelli), Banca Popolare dell’Emilia (Bper ha 40 sportelli in regione) e di Ubi Banca, molto attiva però nelle Marche, siano le banche in grado di digerire l’operazione.

Russo e Marconi escono dal Cda di Caripe. Intanto l’onda lunga del commissariamento Tercas si fa sentire anche sulla controllata Caripe (acquistata per 228 milioni di euro nel 2010). Il presidente Guglielmo Marconi e Mario Russo, amministratore delegato di Banca Caripe, escono dal Cda proprio perchè commissariati “per gravi irregolarità e violazioni normative nella gestione", come componenti del Cda di Banca Tercas (Russo ne era vicepresidente).